La Casa Bianca
3,366 persone tutte al servizio di un inquilino


Punt E Mes l'alternativa

Anno - Numero 239 - L. 1200
mercoledi 2 novembre 1988
la Republica
I segreti della "reggia" americana
dal nostro corrispondente
ENRICO FRANCESCHINI

WASHINGTON - Accovacciata a terra tra pile di violantini, ritagli di giornale, cartelli che inneggiano alla pace nel mondo, borse, pacchettini, una cesta di pane secco, e il sacco a pelo che le fa da letto, Concetta Picciotto indica la Casa Bianca, dall'altra parte dellaa strada, e dice, nell'italiano stentato dell'emigrante della seconda generazione:

"Per me Bush o Dukakis uguali sono. Non me importa chi fisce la dentroal posta di Reagan. Tutti e due non buono. Non me piace"

Da sette anni si e accampata qui, proprio di fronte al 1600 di Pennsylvania Avenue, l'indirizzo piu esclusivo d'America, la residenza del presidente degli Stati Uniti: d'inverno e d'estate, di giorno e di notte, conduce cosi la sua isolata, testarda protesta control l'America, accusandola di spendere in armamenti quello che portrebbe usare per vincere la fame nel mondo e portare la pace tra I popoli.

...origine siciliana (debonno esserci dei parenti di mio marito a Catania, ma io non li hosentiti mai, dice), Concettina Picciotto e l'insolita sentinella dell'oggetto del desiderio che da un anno fa discutere una nazionne intera e di riflesso mezzo mondo. Se ne parla se ne scrive, lasi evoca di continuo: ma, generalmente, per I media e peri candidati che se la contendono, la Casa Bianca e soprattutto un concetto, un'idea di potere, un simbolo. Invece, naturalmente, e anche una casa vera e propria, per di piu, ora, con I tipici problemi di una casa che sta per cambiare inquilino. E forse, in assoluto, la residenza di un capo di Stato piu vicina alla strada, alla gente, solo una cancellata la sepera dal traffico di Pennsylvania Avenue, e dal marciapiede si distinguono perfettamente le finestre al secondo piano, dove vivono Ronald e Nancy Reagan. Eppure I washingtoniani vi passano davanti indiffernti, in auto o a piedi, ormai abituati a queata straordinaria intimita con il loro "Commander in Chief" comandante in capo.

Gli unici a prestare attenzione sono uno sparuto gruppetto di dimostranti, che aditano nel giardino davanti alla Casa Bianca, Lafayette Park, dove esorta una piccola tendopoli. Vicino Concetta Picciotto, barricati dietro cartoni sacchi a pelo, giacigli di fortuna, vivono una dozzina di hippy, pcifisti, ecolgiti provienti da tutta America e anche dall'Europa. "Io sona arrivata da due settimane" spiega Ann, tedesca di Monaco, 23 anni. Di giorno fa il giro dei ristoranti con un amico, raccolgono gli avanzi, e vengono qui a spartirli con I numerosi vagabondi che stazionano nel parco. "Anche queato e un modo di manifestare per la pace" dice. "Non le dia retta" la interrompe un nero che passegia su e giu nervosamente. All'occhiello della giacca ha un distintivo che invita a votare per Dukakis. "Questi qui sono un branco di razzisti, odiano noi neri e gli ebrei, passano le notti in orge disgustos" continua l'uomo. Fa un infuocato comizio di tre minuti, e se ne va. "Ci vuole pazienza, chissa chi e, forse un matto, forse un provocatore" riprende la tendeschina, "ma non importa, ognuno ha diritto di pensarla come vuole". Ma davvero fate le orge notturne davanti alla Casa Bianca? " Beh, magari capita che qualcuno faccia l'amore, la notte fa freddo, bisogna pure scaldarsi. Ma l'unico atto collettivo e quello che recitiamo ogni sera al tramonto, tutti insieme, tenendoci per mano, in mododa suscitare una corrente di energia positiva, che attraversi la strada, raggiunga la Casa Bianca, avvolga il presidente e lo spinga ad essere piu buono nei suoi rapporti col mondo".

`Fino a tre anni or sono, l'accompamento dei dimostranti era dal lato della strada dove c'e la Casa Bianca; poi la polizia l'ha fatto spostare ("viotando I nostri diritti civili " dice Cocetta Picciotto "ci perseguitano in continuazione"), affermando che turbava la quiete publica e impediva l'accesso visitatori. C'e un continuo afflusso di di turisti, che fanno la fila per entrare alla Casa Bianca: la maggior parte proviene da fuori citta, o dall'estero.

La visita ristretta ad un'ala dell'edificio, transformata in museo; bibliote che e salette che di regola non vengono usate dalla famiglia presidenziale, ad eccezione, della sala da ballo e della grande sla da pranzo dove avvengono I banchetti ufficiali. Sul depliant che ognuno riceve all'ingresso c'e scritto; "Il presidente e la sua famiglia la invitano a vedere questa splendida dimora e a conoscere di prima persona il suo speciale calore, la sua dignita". La gente e visibilmente emozionata, l'invito ottiene l'effetto desiderato, fa scattare una certa familiarita tra l'anonimo americano del Nebraska o del Tennessee e la quasi regale figura del presidente: un legame che rafforza l'amore viscerale del cittadino medio verso il Capo della Casa Bianca.

Ma I turisti non possono vedere l'Ufficio ovale, dove lavora il presidente, o la residenza, al seconda piano, con le camere da letto, la stanza della tivu, la sala da biliardo (voluta da Nixon), le ca; mere per gli ospiti, la stanza della regina (cosi chiamata perche ci hanno dormito quattro sovrane e la stanza di Lincoln (ancora abitata, secondo la legenda, dal fantasma del presidente). Il turista non puo immaginare che sotto la Casa Bianca si estende un labirinto di cunicoli, di cantine, passaggi sotterranei, rifugi antiaerei; e che oltre a svolgere le funzioni di casa, la "White House" e una specie di grande ministero, in cui lavorano talmente tante persone che il numero esatto e un segretto di Stato: 622 sono nel libro paga della Casa Bianca, mail totlae dovrebbe arrivare a 3.366, secondo un libro appena pubblicato, "The Ring of Power" (L'anello del postere), scritto da un ex-funzionario dell'amministrzione, il qualle ha scoperto che circa 2.700 militari e agenti del servizio segreto, stipendiati dal Pentagonio, lavorano in realta nella casa presidenziale.

Ogni presidente porta con se un gruppo ristretto di nuovi consiglieri e collaboratori, ma il grosso degli impiegati, delle segreterie, del personale di cucina e manutenzione, resta al suo posto. Tocca a loro adeguarsi ogni quattro od otto anni ai gusti del nuovo inquilino. Alcuni sono insostituibili: come le 20 centraliniste che smistano 7,000 telefonte al giorno, e sono in grado di rintracciare chiunque, ovunque, in qualunque momento.

Non e sempre stato cosi: iniziata a cosruire nel 1792 per ordine del primo presidente, George Washington, abitata a partire dal 1800 (quando la residenza del presidente e il Congresso furono trasferiti da Filadelphia ava nuovo capitale, Washington appunto), un tempo la Casa Bianca funzionava molto peggio. Ha avuto l'acqua corrente nel 1834, la luce a gas nel 1848, l'acqua calda nel 1853, l'ascensore nel 1881 e l'elettiricita nel 1891. Leprime "first lady" stendevano la lavanderia in sala da pranzo, gli inglesi l'hanno bruciata durante la guerra d'Indipendenza (solo un tremendo temporale impedi chi fosse del tutto ridotta in cenere). le truppe nordiste ci hanno bivaccato dentro durante la guerra di secessione. Alla festa d'inagurazionne della sua presidenza, nel 1832, Andrew Jackson apri le porte della Casa Bianca al popolo: ne salto fuori una tale baraonda che il presidente scappio dormire in albergo (4 anni dopo, alla festa d'addio invito il popoio a mangiare con lui un immenso formaggio, che fini sbriciolato sui tappeti, lasciando per settimane una puzza insopportabile).

Ci sono voluti quasi cent'anni perche fosse denominata ufficialmente "White House" (prima era chianata semplicemente "President's House"), anche se fin dall'inizio venne vernicita di bianco, guadagnandole il sopranome di "casa bianca". Adesso un lato e color seppia, hanno tolto l'intonaco per effetuare dei lavori di restauro: non in vista del nuovo presidente, ma per il 1992, quando verra celebrato il bicentenario della Casa Bianca. All'uscita della visita guidata, I turisti possono leggere su un cartello eslicativo tutti I particolari dell'opera di abbellimento restauro, intrapresa "per mantenere lo splendore originale della residenza presidenziale".

Poi escono su Pennsylvania Avenue, e nel sole di queato autunno ancora tiepido incontrano le sagome di quattro noti protagonisti della vita politica: Ronald Reagan, George Bush, Mike Dukakis, ed Oliver North, il "Rambo" della Casa Bianca, l'ufficiale dei Marines al centro dello scandola Irangate. Per 5 dollari, un fotografo ti riprende in posa con il tuo eroe preferito, a grandezza naturale. Chi e il piu popolare stamene? "Bush, vogliono tutti posare con lui" risponde il fotografo, e aggiunge "io pero voterio Dukakis".


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